Mio figlio è stato bocciato, e ora?

Mio figlio è stato bocciato, e ora?

Se tuo figlio è stato bocciato, la prima cosa da verificare è quanto tu o lui siate sorpresi. Quando è tempo di pagelle, infatti, può accadere che qualche volta voti e giudizio finale appaiano inaspettati. Ma un conto è un punto in più o in meno in questa o quella materia; un altro è l'indicazione di ripetere l'anno. Se la bocciatura ti ha sorpreso, allora deve passare in secondo piano: siamo di fronte a un problema di approccio genitoriale ed è lì che dobbiamo andare a guardare per capire cosa stia succedendo al ragazzo.

Sappiamo tutti - o dovremmo sapere - che la bocciatura è l'esito di un percorso. La causa va sempre ricercata nei mesi precedenti e non nell'evidenza di un verdetto conclusivo. Tuttavia, attesa o no, la bocciatura può causare dispiacere ma non è il momento di arrabbiarsi e andare allo scontro con punizioni o divieti. Qualsiasi cosa sia successa richiede la massima attenzione e lo spirito d'ascolto più tollerante possibile.

 

Come comportarsi se tuo figlio è stato bocciato

 

Non difenderlo

 

La prima regola è la più importante: se tuo figlio è stato bocciato non è colpa dell'insegnante. I ragazzi sono in età evolutiva ed è fondamentale che mantengano alto il rispetto verso il sistema scolastico e il corpo docente che lo rappresenta. Una mancanza di stima verso i caregivers e gli educatori avrebbe ripercussioni sul tipo di adulto che sarà. L'autorevolezza di chi istituzionalmente è predisposto alla formazione dovrebbe essere indiscussa.

Possono esistere casi di errata valutazione, più o meno dolosa perché siamo tutti esseri umani, ma ricorda che a emettere il giudizio finale è un corpo docente riunito nel consiglio di classe. Davvero credi che tutti ce l'abbiano con tuo figlio? Se la risposta è sì, probabilmente abbiamo trovato una possibile causa dell'accidentato percorso scolastico di tuo figlio. Bambini e adolescenti, per riuscire nel proprio compito, devono fidarsi delle guide che la scuola mette loro a disposizione. Se il genitore è il primo a mettere in discussione la capacità o le intenzioni dell'insegnante, il figlio emulerà la posizione smettendo di fare quello che gli viene chiesto.

Se credi che una bocciatura, un brutto voto, un'espulsione o una nota derivino da un errore o da un fraintendimento, cerca il dialogo con l'adulto coinvolto. E abbi cura di evitare che questo confronto avvenga di fronte a tuo figlio. Tu puoi chiedere spiegazioni, lui deve sapere che, comunque, non stai mettendo in dubbio l'operato di persone competenti.

 

Non accusarlo

 

Se puntare il dito contro gli insegnanti non è educativo, non va bene neanche puntarlo contro tuo figlio. Ecco come puoi aiutarlo.

➖ Cerca di capire come sta e cosa prova. Rabbia, delusione, svilimento o senso di sconfitta sono reazione molto diverse tra loro e altrettanto diversamente vanno trattate.

➖ Chiedigli cosa pensa e come crede di aver affrontato l’anno scolastico. Quale fatica o difficoltà ha incontrato? Parlatene: non sei l’unico che deve elaborare l’accaduto perché le ripercussioni più marcate dovrà gestirle lui perché la scuola riguarda la sua vita.

➖ Metti da parte le tue aspettative. Sicuramente ne hai avute e ne hai ancora, ma ora è il momento di sospenderle. Devi mettere tuo figlio al centro e ascoltarlo, ponendoti accanto a lui e non contro di lui.

➖ Non siamo i nostri errori. Ammesso che la bocciatura sia sinonimo di sbaglio (ricordati che possono avere cause molto diverse tra loro), è bene che tuo figlio comprenda che un fallimento non equivale mai a una sentenza definitiva. Aiutalo a farne un'occasione di crescita.

➖ Progettate insieme il nuovo anno. Utilizzate l’estate per pianificare gli obiettivi della ripresa scolastica. Fai attenzione che siano i suoi: se li condivide sarà più motivato a rimanere aderente al piano. Se, invece, glieli imponi potresti reiterare il pericolo che finisca di nuovo male.

 

🔴 A volte una bocciatura non è meramente una questione di studio, ma può essere il sintomo di un malessere. Sentirsi inadeguato, diverso dai compagni o sotto pressione per problemi in famiglia può causare ansia che si ripercuote sulle performance. Cerca di capire se è il suo caso ed, eventualmente, ricorri al supporto di uno psicologo per aiutarlo a stare bene nella vita di tutti i giorni e con se stesso.

 

 

Michelle Castenetto
michelle.castenetto@gmail.com
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