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Perché alcuni genitori rifiutano i figli gay?

Succede e lo sappiamo: alcuni genitori rifiutano i figli gay di fronte al loro coming out.

Non è un'ipotesi così remota. L'esperienza di moltissime persone LGBT+, oltre a eclatanti casi di cronaca (vedi il caso Malika), ci ricordano che è un rischio possibile. Sebbene ci sembri quasi disumano che un genitore possa rinnegare un figlio, purtroppo proprio i limiti dell'essere umano ci dicono che gestire l'emotività non è sempre facile. Fattori come cultura, estrazione sociale e valori di riferimento possono condizionarci profondamente. Fino a mettere in discussione sentimenti che dovrebbero essere inconfutabili.

 

Cosa succede nella testa dei genitori che rifiutano i figli gay

 

Partiamo dal presupposto che ogni vicenda è soggettiva. Tuttavia, alcuni circuiti psicologici possono essere ricostruiti per avere, se non una giustificazione, almeno una spiegazione di cosa stia avvenendo.

1️⃣ Le fratture si generano da nervi scoperti. Che sia per principi etici, morali, religiosi, sociali, culturali o personali, ci sono cose sulle quali non siamo disposti a scendere a compromessi. Nel caso di un figlio gay, la crepa si innesca sul coming out e, quindi, su una questione di orientamento sessuale. Ma dobbiamo tenere a mente che sono potenzialmente infinite le questioni che possono portare al rinnegamento di un figlio. Succede tutte le volte in cui il genitore vede le proprie aspettative sgretolarsi. L’impensabile è accaduto e non ha strumenti per farvi fronte in modo sano.

2️⃣ Di fronte al fallimento delle attese, il genitore vive un’immensa delusione e la personalizza come se si trattasse di un torto deliberatamente architettato per colpirlo. Le frasi più comuni per questo tipo di stadio sono: “perché mi fai questo?” o “cosa ho fatto di male per meritarmi questo”. Spesso, si tende alla generalizzazione per cui si includono amici e conoscenti: con la convinzione che ne parleranno, il genitore prevede la perdita di rispettabilità.

3️⃣ La percezione del torto si ingigantisce e causa un’esplosione di emozioni (solitamente rabbia) che vanno a seppellire il sentimento amorevole per il figlio.

4️⃣ Passata la fase dell’ira, subentra quella dell’orgoglio, necessaria per sostenere l’agito compiuto. In questo modo si cristallizza il pensiero nel tentativo di dare un senso logico ai fatti: tu mi hai fatto un torto, io ho reagito e ti dimostro che avevo ragione perché non sto tornando sui miei passi.

5️⃣ Quando l’emozione si affievolisce, torna la lucidità e riaffiora il sentimento. Se non viene di nuovo soffocato dall’orgoglio, la frattura ha chances di ricomporsi. Sono i casi in cui il “lasciagli tempo” trova ragione d’esistere. Ma se l’orgoglio arriva a gettare benzina sul fuoco, la rabbia può cementare, trasformarsi in odio e determinare decisioni drastiche, come il ripudio e il disconoscimento.

 

L'amore non è un dato certo

 

Siamo portati a credere che l’amore di un genitore debba essere incondizionato. Al contrario, molti hanno sperimentato un cedimento delle figure di attaccamento. Talvolta sono state défaillance sporadiche, in altri casi continuative o, ancora, definitive. Il genitore che viene meno alla sua funzione, o la interpreta in modo disfunzionale, è un'opzione reale. L'amore incondizionato finisce per affermarsi come speranza. La verità è che amare è una competenza, una capacità. Possiamo apprenderla, ma non tutti ne siamo capaci.

 

Paura di perdere l'amore genitoriale

 

Molte persone LGBT+ scelgono di vivere nell'ombra proprio per il timore di perdere l'amore dei genitori. Non è necessariamente una paura infondata. Se, infatti, si arriva a percepirla e a tradurla in scelte di vita, significa che le figure di riferimento hanno seminato, più o meno consapevolmente, segnali di rifiuto.

L'esempio più frequente è il commento spregevole di fronte alla tv o relativamente a esperienze di conoscenti: il disprezzo per l'omosessualità si infila tra le mura domestiche fin da subito, probabilmente te lo ricordi già a partire da quando eri bambino. Crescendo hai fatto tesoro delle informazioni, utilizzandole per disegnare una tua mappa personale di un terreno minato. Probabilmente la tua stima è esatta, ma non è detto. Esistono genitori, perché esistono esseri umani, capaci di resistere alla spirale di rabbia, delusione, orgoglio.

Starà a te decidere se la tua libertà vale il prezzo di scoprirlo. Oppure puoi decidere di non rischiare ma, per essere completamente onesto con te, dovrai chiederti che tipo di amore stai salvando.

 

 

 

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Michelle Castenetto
michelle.castenetto@gmail.com
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